L’ernia del disco nel cane: la guida definitiva
I cani con le zampe corte sono innegabilmente adorabili, ma sfortunatamente, ciò che forse non sai è che questa caratteristica è dovuta ad una crescita anormale degli arti in via di sviluppo a causa di difetti nel processo di ossificazione.
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Ernia del disco e genetica
Gli arti corti sono associati a due condizioni: condrodisplasia e condrodistrofia.
- La condrodisplasia (CDPA) è definita come una condizione ereditaria caratterizzata da una crescita anormale delle estremità delle ossa, in particolare le ossa lunghe.
Nei cani il CDPA è stato scoperto che la problematica è associata ad un’anomalia genetica che causa le zampe corte come nelle razze Basset Hound, Welsh Corgi, Bassotto, West Highland White Terrier e Scottish Terrier. - La condrodistrofia (CDDY) invece è associata a ossa lunghe più corte e degenerazione prematura e calcificazione dei dischi intervertebrali. Questa condizione è detta malattia del disco intervertebrale di tipo I (IVDD) e colpisce soprattutto i cani in giovane età.
Secondo i ricercatori dell’università della California [1] i cani con malattia del disco intervertebrale (IVDD) hanno 50 volte più probabilità di avere la mutazione genetica della condrodistrofia.
La scoperta di questa correlazione genetica è molto importante perché essere in grado di identificare la causa di una condizione dolorosa come l’ernia del disco è il primo passo per alleviare il dolore e la sofferenza dei cani a maggior rischio.
Esiste anche un secondo tipo di IVDD, Hansen Tipo II, caratterizzata da una graduale e progressiva protrusione del materiale discale che colpisce i cani non condrodistrofici (razze senza la mutazione genetica), più anziani, di età compresa tra 8 e 10 anni.
Questa forma di IVDD è più frequente nei Pastori Tedeschi, nei Labrador Retriever e nei Dobermann.
Cos’è l’ernia del disco?
I dischi intervertebrali sono cuscinetti di cartilagine che si trovano tra la maggior parte delle vertebre della colonna vertebrale.
I dischi hanno uno strato esterno di tessuto fibroso più resistente e uno centrale gelatinoso e agiscono come ammortizzatori, consentendo la flessibilità della colonna vertebrale.
Nei cani con la mutazione CDDY o condrodistrofia, la sostanza gelatinosa all’interno dei dischi si calcifica in tenera età, in genere tra la nascita e 1 anno.
Nel tempo questi dischi anomali possono fuoriuscire dalla loro sede naturale e entrare nel canale spinale (erniare), dove è presente il midollo spinale, causando forte dolore, danni ai nervi e talvolta paralisi.
La problematica può verificarsi in qualsiasi punto della colonna vertebrale, dal collo alla parte terminale della schiena.
Sintomi dell’IVDD
I segni che il tuo cane ha un’ernia del disco possono variare dal dolore al collo e alla schiena fino alla paralisi.
Ecco alcuni segnali che indicano che il tuo cane ha bisogno di cure veterinarie tempestive:
- Schiena arcuata
- Testa abbassata
- Torcicollo o arti
- Spasmi muscolari
- Titubante nel muoversi
- Vocalizzare quando viene toccato
- Incoordinazione o debolezza quando si cammina
- Trascinamento delle zampe
- Paralisi
- Perdita di sensibilità nelle dita dei piedi
La gravità dell’ernia del disco del tuo cane viene valutata utilizzando una scala di valutazione da 1 a 5:
Grado 1: il tuo cane può camminare e avverte solo dolore, senza altri sintomi.
Grado 2: c’è debolezza in uno o più arti, ma il cane può ancora camminare.
Grado 3: il tuo cane non riesce a camminare ma può comunque muovere gli arti.
Grado 4: il tuo cane è paralizzato ma può ancora sentire le dita dei piedi.
Grado 5: il tuo cane è paralizzato e NON PUÒ sentire le dita dei piedi.
È importante notare che, anche se esistono cinque livelli di gravità definiti, è possibile che il tuo cane mostri segni di un grado avanzato senza aver mai mostrato segni di un grado inferiore. I segni clinici di un’ernia del disco nei cani non seguono sempre un percorso lineare.
Razze predisposte ad ernia del disco
Alcuni dei cani più a rischio di ernia del disco sono:
- Bulldog francesi
- Bassotti
- Pechinesi
- Shih Tzu
- Beagle
- Basset Hound
- Lucas Terriers
- Sealyhams Terrier
- Jack Russell
- Lhasa Apso
- Maltese
Trattamento dell’ernia del disco nel cane
Una volta effettuata la diagnosi di IVDD e individuati i dischi interessati, è possibile sviluppare un piano di trattamento.
Gli obiettivi del trattamento dei pazienti affetti da IVDD sono l’eliminazione della pressione sul midollo spinale, la risoluzione dell’infiammazione e del dolore e il ripristino di una completa mobilità.
Il trattamento può comportare una gestione medica o l’intervento chirurgico, a seconda della gravità della malattia.
Se il cane non ha più mobilità e ha perso la sensazione di dolore profondo vuol dire che le vie di comunicazione dal cervello al corpo è stata gravemente compromessa. Sfortunatamente, l’unico modo per tentare di ristabilire la connessione è l’intervento chirurgico.
Il tempo è essenziale in queste situazioni e ritardare l’intervento anche di 24 ore può spesso ridurre drasticamente la possibilità di un esito positivo.
Nei casi in cui l’animale ha ancora una certa mobilità e una risposta al dolore, il che indica che esiste ancora una connessione vitale tra il cervello e il corpo, la gestione del dolore e il controllo dell’infiammazione dovrebbero essere i primi trattamenti eseguiti.
In ogni caso, una volta che il dolore e i sintomi neurologici dell’animale sono ben controllati, sarà necessario un lungo periodo di riposo accompagnato da specifico trattamento riabilitativo affinché avvenga la guarigione.
Fisioterapia e ernia del disco nel cane
Durante il periodo di completo riposo, ci sono alcune terapie molto importanti che possono accelerare la guarigione e aumentare le possibilità di recupero.
La riabilitazione fisica è consigliata come parte del piano di trattamento del tuo animale domestico e i benefici che la riabilitazione può avere sono enormi.
Il veterinario fisiatra esaminerà il tuo animale domestico e vedrà esattamente quali specifici trattamenti potranno aiutarlo.
In questo consulto verrà valutato il livello di dolore, la forza, l’equilibrio, la mobilità e la propriocezione del tuo animale domestico.
La propriocezione è la consapevolezza che il tuo cane ha di come il suo corpo e le sue zampe sono orientati e posizionati nello spazio.
Una volta valutati tutti questi elementi, verrà raccomandato un piano di trattamento riabilitativo. La maggior parte delle volte la riabilitazione includerà sessioni con un terapista ed esercizi a casa.
I benefici della riabilitazione nell’ernia del disco
I benefici della terapia fisica, non solo nel trattamento dell’IVDD, ma in molte altre condizioni sono incredibili.
Può migliorare la forza, l’equilibrio, la mobilità, il carico, l’andatura e la propriocezione, solo per citarne alcuni.
Esercizi fisici, terapia manuale, terapia laser e idroterapia sono solo alcuni degli strumenti a disposizione di un veterinario fisiatra per rimettere in piedi il tuo animale domestico.
La terapia laser può alleviare il dolore causato dall’ernia del disco e ridurre l’infiammazione, il massaggio e lo stretching possono aiutare ad alleviare il dolore e a inviare buoni segnali al sistema muscolare e nervoso.
Gli esercizi e l’idroterapia (usando un underwater treadmill o tapis roulant subacqueo) sono basilari per aiutare a ripristinare il movimento, la coordinazione, la propriocezione e anche ad aumentare la massa muscolare.
Gli animali sottoposti a riabilitazione dopo il trattamento chirurgico per ernia del disco guariscono più velocemente, con risultati a lungo termine di gran lunga migliori rispetto agli animali trattati con il solo intervento medico o chirurgico.
Attenzione però, un cane può avere numerose recidive nella sua vita, cioè il problema dell’ernia del disco può ripresentarsi.
Circa il 50% degli animali domestici, presentano nuovi episodi di IVDD soprattutto se sono obesi, fuori forma o se possono muoversi liberamente senza controllo.
Una terapia fisica regolare che si concentra sullo sviluppo e sul mantenimento della forza e del tono muscolare riduce il rischio di recidiva e aiuta a mantenere un’eccellente qualità della vita dei pazienti affetti da IVDD.
Bene, per oggi è tutto.
Se hai bisogno di parlarci del tuo caso, contattaci, saremo liete di aiutarti.
Bibliografia
- https://vgl.ucdavis.edu/test/cddy-cdpa