Rottura del legamento crociato. É necessario operare?

legamento crociato cane quando operare

Una delle lesioni più comuni che i veterinari di tutto il mondo riscontrano nei cani è una rottura del legamento crociato craniale  o LCC (sì perché di legamenti crociati ce ne sono due, c’è anche il caudale 😉).

E per di più, i problemi relativi al legamento crociato craniale sono una delle cause più comuni di zoppia degli arti posteriori nei cani.

Questo articolo spiega perché il legamento crociato craniale (da questo momento lo chiameremo LCC) si danneggi, quali segni cercare per capire se il tuo cane ha una lesione del LCC e quali armi hai a disposizione per riportare il tuo cane alla quotidianità.

Preparati perché sarà un po’ lungo il discorso, quando ci vuole ci vuole!

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Cos’è il legamento crociato craniale

Il legamento crociato craniale è uno dei numerosi legamenti del ginocchio che collegano il femore (coscia) alla tibia (stinco). Il legamento crociato craniale ha 3 funzioni principali:

  • Impedire che la tibia scivoli in avanti rispetto al femore
  • Prevenire l’iperestensione del ginocchio
  • Impedire alla tibia di ruotare internamente
legamento crociato cane

Perché il LCC si rompe?

Nelle persone, il legamento crociato anteriore si rompe in genere a causa di un grave infortunio, spesso correlato allo sport. Tuttavia, nei cani, la rottura del legamento crociato craniale è raramente il risultato di una lesione traumatica.

I cani tendono ad avere un indebolimento progressivo del LCC, il che significa che il legamento degenera nel tempo a causa di processi genetici, conformazionali e/o immunomediati all’interno dell’articolazione.

Si è potuto osservare che una lieve infiammazione, o sinovite, è spesso presente nell’articolazione del ginocchio prima che il LCC si strappi e che quindi questa possa essere una concausa della rottura.

La causa ultima della patologia del LCC non è completamente compresa, ma è oggetto di molte ricerche tra gli scienziati veterinari.

Esistono fattori di rischio per la rottura del LCC, tra cui:

  • Razza (Labrador Retriever, Terranova, Boxer, Rottweiler, Pit Bull, Bulldog inglese, West Highland Terrier)
  • Sovrappeso e obesità
  • Lussazione della rotula mediale (MPL)
  • Sterilizzazione o castrazione (questo è un argomento complicato e non esiste una causa-effetto diretta tra sterilizzazione/castrazione e rottura del legamento crociato, tuttavia, è stata osservata una correlazione)

Gradi di rottura del legamento crociato craniale

Grado 1: allungamento del legamento senza strappi, il legamento non funziona più normalmente e può essere doloroso
Grado 2: lacerazione parziale del legamento, questo porta a una lieve instabilità dell’articolazione
Grado 3: rottura completa del legamento con instabilità più significativa dell’articolazione

Il grado di danno al LCC può progredire da una lesione di grado 1 ad una di grado 3 nell’arco di pochi giorni fino ad anni.

I cani con una lesione di grado 1 si possono rompere parzialmente o completamente il legamento a seguito di attività vigorose come correre o saltare.

Sfortunatamente, la condizione patologica è spesso presente in entrambe le ginocchia e circa il 50% dei cani potrà subire la rottura di entrambe i LCC entro 1-2 anni l’uno dall’altro.

Sintomi di lesione del legamento crociato craniale

 

cane che non appoggia arto posteriore

Le lesioni del LCC porteranno a vari gradi di zoppia, a seconda della gravità del danno presente e della rapidità con cui si è verificato il danno. Indipendentemente dal grado di lesione che si è verificato, ci sarà un’infiammazione nell’articolazione del ginocchio e probabilmente un certo grado di dolore.

Gli scenari più comuni che possono verificarsi con una lesione del LCC sono:

  • Rottura acuta (solitamente grado 3)
  • Rottura cronica (Grado 2 o 3)
  • Lesioni parziali (Grado 1 o 2)

Rottura acuta

Ciò significa che il legamento subisce gravi lacerazioni tutte in una volta. Questo è in realtà il tipo meno comune di rottura del LCC.

A seguito di una rottura acuta, il tuo cane non vorrà sostenere il peso sulla zampa posteriore colpita, presenterà una zoppia di si dice di quarto grado, ciò con scarico completo dell’arto . La zoppia può migliorare nelle settimane successive.

Se anche il menisco è lacerato, è possibile udire un clic o uno schiocco quando il cane cammina o quando viene manipolato il ginocchio.

È raro che i cani abbiano rotture acute dei LCC in entrambi gli arti posteriori. Ma se ciò accade, il tuo cane potrebbe non essere in grado di alzarsi in piedi con le zampe posteriori e potrebbe apparire paralizzato (ma non lo è!). Questo scenario è molto raro.

Rottura cronica

In presenza di una lesione cronica del legamento crociato potresti non ricordare un incidente specifico che ha innescato la zoppia, ma noterai una zoppia altalenante per settimane o mesi.

Con il passare del tempo, il corpo cercando di stabilizzare il ginocchio circonda l’articolazione con tessuto cicatriziale, più spesso, rigido e poco elastico. Per questo motivo il ginocchio sembrerà gonfio e il range di movimento dell’arto potrebbe essere diminuita.

L’artrosi si svilupperà all’interno dell’articolazione a causa di questa instabilità cronica.

In genere, i cani possono ancora riuscire a sopportare il peso sull’arto patologico, ma la zoppia peggiora dopo l’esercizio o l’attività.

Rotture parziali del LCC

Queste condizioni sono meno evidenti, ma sono il tipo più comune di lesioni.

Il tuo cane può apparire più zoppo dopo l’esercizio fisico, ma migliora con il riposo. Tuttavia, il legamento continuerà a indebolirsi e l’articolazione diventerà sempre più instabile. Alla fine, il legamento probabilmente si romperà completamente e la zoppia non migliorerà più con il riposo.
Un altro segno di rottura del LCC cronica è l’atrofia muscolare, dovuta allo scarso utilizzo dell’arto e ad una diminuzione dell’appoggio-.

Il ruolo della chirurgia nelle rotture del legamento crociato craniale

Se il tuo cane ha una rottura completa del LCC, il veterinario ti consiglierà di stabilizzare chirurgicamente l’articolazione del ginocchio .
L’obiettivo della stabilizzazione chirurgica è la prevenzione di un movimento anomalo (slittamento in avanti della tibia rispetto al femore) che alla fine provoca artrosi e lesioni meniscali.

La chirurgia non impedisce che si sviluppi artrosi, ma si ritiene che possa rallentarne la progressione.

esercizi fisioterapia per cani

 

La chirurgia è generalmente raccomandata anche per le rotture parziali del CCL (grado 1-2). In seguito ad una lesione parziale del legamento non ci si aspetta che questo guarisca quindi la chirurgia può in genere riportare un cane a uno stile di vita attivo più velocemente rispetto alla gestione non chirurgica.

 

Il mio cane potrà tornare alle normali attività?

La maggior parte dei cani torna al livello di attività precedente circa 4 mesi dopo l’intervento chirurgico al LCC e può essere necessario più tempo per ottenere risultati adeguati senza intervento chirurgico (trattamento conservativo).

Se anche il menisco è lacerato, l’artrosi progredirà più rapidamente e gestire le condizioni e il dolore del tuo cane senza intervento chirurgico sarà impegnativo.

Esistono diverse procedure chirurgiche che sono ampiamente riconosciute. Gli studi finora supportano un particolare tipo di intervento chirurgico definito TPLO (Tibial Plateau Leveling Osteotomy) come la più probabile per ripristinare la normale funzione dell’arto.
Sebbene la chirurgia sia in genere il modo più veloce per riportare i cani a uno stile di vita attivo, può non essere l’opzione migliore per tutti i cani.

Quando la chirurgia non è raccomandata

  • Condizioni mediche preesistenti e coesistenti come anemia grave, gravi condizioni neurologiche, insufficienza renale o epatica o cancro
  • Peso inferiore a 10kg con scarso livello di attività fisica
  • Animali geriatrici e sedentari

Per alcuni proprietari e in casi selezionati adeguatamente, la gestione conservativa (senza l’utilizzo della chirurgia) è un piano d’azione molto appropriato e giustificato.
Se eseguito correttamente il trattamento conservativo garantisce buoni risultati e può avere costi più contenuti (anche se un lungo percorso fisioterapico può raggiungere lo stesso costo di un intervento chirurgico).

A mio parere è sempre necessario fare un discorso molto ampio che riguardi e metta a confronto le necessità del cane, le indicazioni medico-scientifiche e il lato umano della situazione:

  • stato emotivo
  • età e livello di attività fisica del proprietario (sarà complicato per una nonnina di 90 anni gestire la convalescenza post chirurgica di una cane che avrà per alcune settimane difficoltà motorie, no?)
  • disponibilità di tempo
  • disponibilità finanziarie

 

Bene, per oggi è tutto. 

Se hai bisogno di parlarci del tuo caso o hai dubbi in merito all’argomento di oggi, contattaci, saremo liete di aiutarti.